Fondazione Orizzonti Nuovi

Il Progetto    

Riconoscimento  giuridico  DGR  n.  26192  del  21-3-1997

Proposta per un progetto di solidarietà sociale

La Fondazione Orizzonti Nuovi è stata costituita per gli scopi che bene vengono espressi di seguito.

La necessaria sintesi di un documento legale non può rappresentare in modo esauriente le idee-guida e le motivazioni profonde che fanno da fondamenta e da struttura portante per un’iniziativa che non trova riscontro nel nostro Paese.

Solidarietà come motore dello sviluppo sociale ed economico, anzi SOLIDARIETA’ uguale a  SVILUPPO  SOCIALE.

E’ un principio che viene da lontano e che è già stato messo in pratica per molti anni dai promotori della Fondazione. Solidarietà non vuol dire “ dare qualcosa a qualcuno in difficoltà affinchè sopravviva”; l’applicazione di questo concetto estremamente riduttivo costa ormai troppo alla nostra società, anzi, si tratta di un peso che rischia di diventare insopportabile, un “lusso” che non ci possiamo più permettere.

Siamo ormai al punto in cui il peso ed il costo umano, sociale ed economico dell’emarginazione rischia di bloccare lo stesso sviluppo della nostra Società.

Si tratta allora di coniugare la solidarietà con lo sviluppo economico, nel senso che occorre creare le condizioni affinchè anche le persone emarginate (portatori di handicap, ex drogati, ex carcerati, gli stessi immigrati) possano mettere a frutto i loro talenti, e non è detto che una persona con dei “problemi” abbia meno talenti degli altri, anzi l’esperienza di ogni giorno prova esattamente il contrario.

Questa sensibilità nuova si sta facendo strada con notevole lentezza nel nostro Paese, mentre in altri è ormai una realtà consolidata. Non per nulla si comincia a discutere, anche a livello parlamentare e nelle sedi economiche, del settore “non  profit” , nel quale i criteri  “aziendali” (cioè di efficiente impiego delle risorse)  devono coniugarsi con motivazioni di  “servizio alla comunità”,  ossia di produzione di un valore che non si accumula nelle mani della proprietà  o di chi lo ha prodotto, ma si distribuisce tra diversi soggetti in termini di qualità e quantità dei servizi erogati ed in termini di dimensione e di qualità dello sviluppo.

La Fondazione nasce proprio come primo passo per la realizzazione di una iniziativa che dia concreta attuazione a concetti di solidarietà come sopra espressi e si inserisca in un contesto che includa, fra l’altro, il soddisfacimento di obbiettive necessità di un Quartiere e della stessa città di Milano.

Naturalmente i flussi finanziari eccedenti le immediate necessità della Fondazione verranno tutti reinvestiti  in  iniziative, idee  e  progetti di solidarietà sociale.

L’INIZIATIVA

Per dare concretezza agli obbiettivi di solidarietà sociale, la Fondazione intende realizzare, su un terreno messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Milano, una struttura di notevole rilevanza, composta da un Centro Culturale comprendente un ampio parcheggio sotterraneo, saloni di dimensioni flessibili per mostre, esposizioni di media grandezza, manifestazioni culturali, ambienti attrezzati a disposizione di associazioni culturali provenienti da tutte le regioni italiane, dai Paesi europei e da quelli extraeuropei, atti a servire all’organizzazione delle manifestazioni.

Milano, grazie alla sua posizione geografica ed alla sua identita’ storica, è particolarmente aperta a tutto il mondo esterno ed, in particolare, all’Europa: infatti ha sviluppato una specifica vocazione al commercio, all’imprenditoria ed alla cultura.

La forte immigrazione degli scorsi decenni, proveniente in prevalenza dal nostro Sud, ha dato certamente un notevole impulso allo sviluppo economico ma ha, anche, creato forti squilibri sociali che hanno modificato significativamente l’assetto del territorio e, di riflesso, la cultura della metropoli. Come in tutte le grandi città, le periferie sono diventate quasi solo dormitori, con scarsi servizi sociali, culturali e ricreativi, lasciando spazio al degrado ed alla disgregazione del tessuto sociale ( ne sono solo gli aspetti più eclatanti la droga, la prostituzione e la violenza).

L’attuale immigrazione incontrollata dai paesi extra CEE non fa altro che accentuare e dare connotati sempre più drammatici ad una situazione già difficile.

A tale proposito, esperti di urbanistica propongono di trasferire parte delle attività culturali (settori di università ...), delle attività produttive e dei servizi verso le periferie per trasformarle in tante piccole città nella Città.

Attualmente, però, manca il “collante”, ovvero quella comune identificazione che dia senso, valore e significato alla diversità culturale dei cittadini, per realizzare così una reale integrazione sul territorio della città, in un’ottica europea e, possibilmente, mondiale.

Per eliminare ( o almeno ridurre drasticamente) l’isolamento sofferto dai cittadini e, più in generale, per stimolare la naturale esigenza di aggregazione della gente che desidera, fortemente e magari a livello inconscio, rimanere legata alle proprie radici, usi, consuetudini e tradizioni, per valorizzare quella ricchezza che è la diversità delle varie culture, la Fondazione intende realizzare un Centro Culturale atipico, non convenzionale, capace di rompere questo isolamento e di attivare quanto di positivo proviene dalle molteplici realtà sociali e culturali.

In breve, l’iniziativa è concepita per combinare, insieme, solidarietà e sviluppo della città, secondo le seguenti linee direttrici :

a)  Creare occupazione, direttamente ed indirettamente, mediante l’assunzione di soggetti   appartenenti a categorie emarginate ed affidando tutta una serie di servizi, per quanto possibile, a persone e/o cooperative di solidarietà sociale.

b)  Offrire gli spazi ed i supporti necessari a far conoscere e valorizzare le esperienze positive esistenti.

Venire incontro alle esigenze di tutta una serie di soggetti ed associazioni che, pur non avendo un diretto scopo sociale, tendono a diffondere la cultura nel senso più vero.

Infatti : migliore conoscenza reciproca = maggiore partecipazione = minore isolamento = eliminazione di pregiudizi = riduzione degli squilibri = minori costi sociali ed economici.

Infatti , lo stesso Federalismo passa attraverso i medesimi presupposti di unità e collaborazione nelle diversità di situazioni, culture ed esperienze.

c)  Realizzare la struttura in un quartiere nell’ambito del quale essa rappresenterebbe un momento di forte novità, vivacità, aggregazione, socializzazione, stimolo ed esempio di lavoro al servizio della comunità.

d)  Dare, a Milano ed al Quartiere in particolare, un Centro Culturale atipico e dei servizi di cui la città sente la carenza, da molto tempo.

IL PROGETTO

Il complesso da costruire è illustrato nei progetti di massima che fanno parte integrante della relazione.

Naturalmente, in questa fase, i disegni servono per dare una idea delle dimensioni e delle caratteristiche degli edifici, mentre la distribuzione dei volumi in senso verticale ed orizzontale potrà essere meglio definita dopo che il professionista incaricato verrà a conoscenza delle caratteristiche del terreno assegnato e delle relative prescrizioni urbanistiche. L’esigenza che desideriamo sottolineare è la collocazione in una zona decentrata, ma facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, dove la realizzazione diventi punto di riferimento, nel senso che contribuisca alla vivificazione del tessuto sociale ed alla qualificazione dei servizi.

Il complesso sarebbe costituito da:

a)-Sala plenaria di circa  1.200/1400  posti a sedere, utilizzabile anche per proiezioni cinematografiche e rappresentazioni teatrali.

b)-Tre  sale di dimensioni più ridotte, mediamente da  150  a  250  posti (flessibili).

c)-Spazi attrezzati per ristorazione (bar, buffet, colazioni di lavoro ) collegati alle manifestazioni che si tengono nel Centro Culturale.

d)-Cabine per traduzione simultanea.

e)-Sala stampa attrezzata con postazioni televisive.

f)-Impianto di TV a circuito chiuso, schermo gigante e registrazione fono-video.

g)-Parcheggi, sia in superficie che interrati, al servizio sia degli utenti del Centro, sia dei residenti.

h)-Spazi per mostre, esposizioni ed iniziative simili, utilizzabili anche a livello di Quartiere.

E’ prevista una “reception” generale a servizio di tutto lo stabile, nonchè una segreteria specifica del piano a servizio delle iniziative in corso di volta in volta.

i)-Altri 20/25 ambienti di dimensioni diverse ma relativamente ridotte, arredati ed attrezzati per essere affittati temporaneamente ad Enti, Associazioni, Fondazioni, Amministrazioni in generale.

Gli ambienti saranno equipaggiati con i più moderni mezzi di comunicazione  (reti telematiche ) e verranno forniti servizi di segreteria, mailing, ecc.

l)-Alloggio per il custode, sede amministrativa e servizi per la Fondazione (magazzino, archivio, servizi generali, ecc.).

La Fondazione si dichiara disponibile a consentire, al Comune di Milano, l’utilizzo degli spazi e delle strutture del Centro Culturale - tra cui la sala plenaria, gli spazi espositivi e le aule riunioni  a costi agevolati, anche in periodi significativi dell’anno, secondo modalità, programmi e prescrizioni che saranno oggetto di successiva convenzione e secondo gli usi che - a livello sia di quartiere che cittadino - l’Amministrazione Comunale riterrà, nel tempo, più opportuno, come ad esempio:  cineteca, cineforum, sale attrezzate per gruppi organizzati di Associazionismo e per le riunioni di condomini, ecc.

Ed inoltre è intenzione della Fondazione mettere a disposizione dell’Amministrazione Comunale una quota di box e/o parcheggi che si intende realizzare, che potrebbero essere utilizzati a favore dei residenti.

La Fondazione si dichiara interessata all’assegnazione dell’area comunale anche con atto di concessione da parte dell’Amministrazione Comunale.

PREVENTIVI DI MASSIMA

I costi sono calcolati a prezzi 1997, chiavi in mano e nel presupposto che il terreno venga assegnato gratuitamente dal Comune di Milano, al quale vanno comunque corrisposti tutti gli oneri e le imposte di Legge, oppure eseguite opere (su direttiva e controllo dell’Amministrazione Comunale) di urbanizzazione a scomputo oneri dovuti.

Costi di costruzione (in migliaia di €)  

a) Costo di costruzione edifici

284.052,00

b) Oneri di urbanizzazione ed imposte                                       

31.040,00

c) Prestazioni tecniche e consulenze 

 36.152,00

d) Allacciamenti generali del complesso 2.065,00
e) Imprevisti/varie 25.823,00

Totale €

379.132,00

FONTI  DI  FINANZIAMENTO

L’iniziativa nelle sue linee essenziali è già stata portata da tempo all’attenzione di grosse aziende nazionali e multinazionali, banche ed istituzioni finanziarie, associazioni imprenditoriali e di categoria, enti pubblici e privati.

Dovunque è stato riscosso notevole consenso e l’impegno a sponsorizzare sotto varie forme l’iniziativa, tenendo presente, fra l’altro, che gli interventi di carattere economico a favore della Fondazione consentono benefici fiscali rilevanti, oltre al notevole ritorno d’immagine a livello pubblicitario.

In molti casi il sostegno avverrà con un contributo finanziario, mentre in altri casi mediante la fornitura e l’installazione di costosi e sofisticati impianti.

In generale non dovrebbe essere un’impresa impossibile mobilitare le necessarie energie per garantire la copertura dell’intero importo di oltre 70 miliardi, a prezzi attuali, previsto per l’opera; quello che agli occhi di molti “sponsor” sembra essere un elemento chiave, nella determinazione a sostenere l’iniziativa, è la concessione del terreno da parte dell’Amministrazione Comunale di Milano.

La concessione non è vista tanto in termini economici, anche se molto importanti, quanto piuttosto come un riconoscimento pubblico ed autorevole della bontà e del merito sociale del progetto.

PREVISIONI  ECONOMICHE  DI  GESTIONE

Normalmente, in un progetto definito con certezza nei suoi valori patrimoniali e nei tempi di realizzazione, è possibile preparare dei budgets pluriennali che tengano conto del graduale avvio della gestione e quindi di un cash-flow che varia in relazione all’utilizzo più o meno completo delle risorse a disposizione.

Infatti, su un utilizzo solo parziale delle immobilizzazioni, l’incidenza dei costi fissi è notevolmente superiore rispetto al momento in cui si raggiunge un utilizzo quasi totale.

Il risultato economico muta, ovviamente, in relazione alle varie ipotesi.

Nel caso specifico, non essendo dato conoscere, nemmeno con una certa approssimazione, la data di avvio della gestione, si preferisce formulare un budget riferito ad un anno in cui si è superata la fase di avviamento e si è raggiunta la piena operatività. Ciò che importa in questo momento dimostrare è che la struttura funzionante ha la capacità, non solo di sostenersi, ma anche di creare disponibilità finanziarie per essere investite negli scopi sociali già citati.

Prima di passare alle cifre dei costi e dei ricavi è opportuno premettere alcune informazioni circa la politica gestionale che si intende seguire.

COSTI

Si vuole creare un “azienda” snella, limitando al minimo indispensabile (almeno all’inizio) il personale alle dirette dipendenze.

A tale proposito si ritiene che una struttura composta almeno da:

- 1  Direttore (con esperienza specifica nel settore)

- 1  Segretaria

- 4  Receptionists

- 1  Impiegato amministrativo / contabile

- 1  Operaio tuttofare

- 1  Custode

consenta di avviare l’attività e di accompagnarla fino all’utilizzo ottimale delle strutture.

Come si è già detto, l’organizzazione centrale non deve essere appesantita per poter svolgere funzioni di coordinamentro e di controllo rispetto alle cooperative di solidarietà e lavoro ed anche rispetto alle persone alle quali verrà affidata la maggior parte possibile dei servizi necessari al funzionamento del Centro Culturale.

Per semplicità di presentazione si riportano solo quei costi che sono la diretta contropartita dei ricavi derivanti dagli affitti. E’ chiaro che nello svolgimento dell’attività pratica la Fondazione si renderà responsabile di una vasta gamma di servizi resi da altri ed i cui costi verranno sostenuti interamente dai clienti, con un margine positivo per la Fondazione stessa quale compenso per l’opera di organizzazione e di coordinamento. Includere anche i dati stimati di questi servizi porterebbe sicuramente almeno al raddoppio del giro d’affari, anche se l’impatto economico è più limitato ma non trascurabile.

RICAVI

Nel calcolo dei ricavi riferiti agli affitti si sono dovuti ovviamente stabilire dei parametri basati principalmente su ipotesi di effettivo utilizzo.

Nel budget proposto si sono usati i seguenti parametri:

a)  per quanto riguarda gli ambienti attrezzati da affittare (di cui al punto i) si è considerata un’occupazione media del 75% per 11 mesi;

b)  per gli ambienti più grandi, di cui al punto h, si è tenuto conto che parte di essi (50%) servono per la preparazione di mostre e perciò il ricavo è compreso in quello degli spazi per le mostre. Per il restante 50% affittabile per iniziative varie si è calcolato un ricavo pari al 50% di quelli, di cui al punto i.

c)  gli spazi per mostre, di cui al punto h sono stati stimati per 26 settimane (50% di occupazione), tenuto conto dei periodi di preparazione, montaggio e smontaggio.

d)  per il Centro Culturale e per le tre sale facenti parte dello stesso complesso si è calcolato un utilizzo di 100 giorni in un anno.

BUDGET  (annuo)

Ricavi

a) Sala plenaria € 2.500,00 x 100 gg  € 250.000,00
b) 3 sale riunioni  “    1.100,00 x 3 x 100 gg “  330.000,00
c) Spazi per mostre   “ 750.000,00
 

Totale Ricavi 

€  1.330.000,00

Costi

a)  Personale
Direttore

€       77.468,56

Segretaria

“       25.822,84

Receptionists  4 “     103.291,38
Impiegato amm.vo “       30.987,41
Operaio   “       20.658,28
Custode “        23.240,56

Totale

€      281.469,01
b) Assicurazioni  “        30.987,41
c) Condizionamento /  Riscaldamento “      232.405,60
d) Luce/Energia   “      77.468,53
e) Manuten. tecnologiche   “      51.645,69
f) Pulizie                                  “      92.962,24
g) Manutenzione verde           “       15.493,71
h) Servizio esterno ammin.     “       15.493,71
i) Tel., fax, comunicazioni  “      61.974,83
l) Postali “      51.645,69
m) Pubblicità / Pubbliche relazioni “      51.645,69

                         Totale costi

        €  963.192,12

IPOTESI  PROGETTUALE: RELAZIONE  TECNICA

L’area interessata dall’intervento è quella compresa tra Via Cechov, Via Omodeo ed una nuova via in fase di studio e di progetto.

Quest’area in posizione ottimale dal punto di vista viario è, anche, interessata dalla linea della MM, passante a nord di Via B.Croce e, più precisamente, è servita dalla stazione denominata Uruguay.

La forma triangolare dell’area, ben si presta alla progettazione urbanistica ed all’intervento del progetto, anche se la stessa è interessata (nel sottosuolo) dall’attraversamento lungo l’asse ovest-est dalle acque dell’Olona.

L’ipotesi progettuale, prevede la costruzione, nel sottosuolo, di numerosi parcheggi ad uso pubblico o privato, serviti da rampe autonome di ingresso e di uscita, che verranno poste in posizione da definire.

Questa scelta permette la formazione di limitati parcheggi pubblici in superficie, a servizio di utenti che non sono interessati allo stazionamento dell’automezzo per una lunga durata.

Nel sottosuolo verranno, inoltre, recuperati spazi per i volumi tecnici a servizio degli edifici, quali depositi per le manifestazioni o attività culturali e, all’occorrenza, vani polifunzionali per la gestione dei servizi generali e/o particolari.

In superficie, in posizione limitrofa agli edifici, verrà creata una zona utilizzabile per manifestazioni culturali esterne; in quest’area verrà costruito un piccolo anfiteatro, a forma quadrangolare, semincassato nel terreno.

Questo spazio, che svolgerà funzioni di piazza, sarà utilizzabile per manifestazioni culturali esterne o di utilizzazione pubblica per gli utenti del Quartiere, creando così elemento di socializzazione e di aggregazione.

Gli edifici sono stati ideati e previsti in un’ampia zona a verde pubblico, totalmente priva di recinzioni esterne; parte di questo verde verrà attrezzato per il gioco dei bimbi.

Gli edifici in progetto sono di due tipi:

a) Il Centro Culturale o Sala Cultura o Auditorium avrà una capienza di circa 1400 persone ed, all’occorrenza, potrà essere diviso in due sale autonome ed autosufficienti, onde soddisfare le varie esigenze del momento. A servizio di queste sale verranno previste delle cabine di traduzione simultanea, oltre a spazi per servizio stampa, riprese TV, registrazione ed altri spazi accessori necessari per fornire un servizio ben programmato e soddisfacente alle varie utenze.

Nell’Auditorium verranno eseguite anche rappresentazioni teatrali e cinematografiche.

Il Centro Culturale avrà anche funzioni pubbliche poichè potrà essere utilizzato dall’Amministrazione Comunale, con tempi e modalità concordate con la Fondazione stessa.

L’edificio avrà, orientativamente, un volume di mc.43.200, con una superficie coperta di circa mq. 2.400.

b) Palazzina polifunzionale

Questo edificio sarà costruito a più piani fuori terra ed, in esso, verranno ricavati:

-sale per convegni o conferenze

-sale per esposizioni nazionali e/o regionali

-locali polifunzionali per l’organizzazione e la gestione delle manifestazioni interne ed esterne

-locali per le esigenze di Quartiere

-sede amministrativa della Fondazione

-appartamento per il custode

-vani accessori e di servizio per la gestione del Centro Culturale

L’edificio è previsto su una superficie coperta di circa mq. 1.220, con un volume di circa mc.16.750.  

 

angelo@parisciani.it

Via Carbonia 7, 20157 Milano 

Tel. 02-3574025 / 02-36523895  Fax 02-39002722